Gismondi 1754Seven Generations 1 Passion Sette generazioni una passioneGrazie alle sue fiorenti attività commerciali, la Repubblica di Genova diventa una fucina di arti e mestieri nel corso dei secoli.
1248 VIENE FONDATA UN’ ASSOCIAZIONE DI CATEGORIAViene fondata un’associazione ben distinta – la Corporazione dei Favreghi. Questa riuniva artigiani ed artisti che lavoravano oro e argento ed aveva sede tradizionalmente a Nostra Signora delle Vigne. 1754 NASCE GIO BATTA GISMONDIÈ qui che Gio Batta Gismondi nasce nel 1754. Nel 1763 Gio Batta Gismondi, figlio di un calzolaio, inizia a Genova l’apprendistato come “favrego” (un artigiano dell’oro e dell’argento nel dialetto locale) presso uno zio paterno. Risulterà, nel 1793, iscritto al Ruolo della Compagnia degli Orefici, con bottega nella zona delle Vigne. 1880PIETRO GISMONDI TRASFERISCE IL LABORATORIOIntorno al 1880 Pietro Gismondi, discendente del fondatore, trasferisce il laboratorio di oreficeria nella storica sede di Via Galata, nelle ex-scuderie del Palazzo Centurione. Anni dopo, con la conduzione del figlio Antonio, l’impresa inizia a collaborare principalmente per committenti ecclesiastici, ma i rapporti commerciali con i mercanti genovesi fanno si che lo stile lavorativo inizi ad incorporare elementi di arte bizantina ed asiatica. 1950 LA PRODUZIONE SI DIVERSIFICADagli anni Cinquanta in avanti, sotto l’ egida di Antonio, Mario, Ferdinando e Paola, la tradizione inizia a consolidarsi sempre più evidentemente attorno alle attività di oreficeria e di restauro di argenti antichi. Inizia qui un processo di biforcamento: un ramo della famiglia si dedica prevalentemente all’arte religiosa, mentre un altro dimostra un interesse sempre più vivido per la lavorazione gioielliera – interesse che verrà raccolto con decisione dalla settima generazione. 1994 RICONOSCIMENTO STORICO ALL’IMPRESANel 1994 la Federargentieri conferisce alla famiglia Gismondi un’onoreficenza rara, riconoscendo la loro attività come una delle poche a regola d’arte sul territorio nazionale. 1995 MASSIMO ENTRA NELL’AZIENDA DI FAMIGLIA Sfortunatamente Antonio, il padre di Massimo si spegne prematuramente nel 1995 e questo porta Massimo, all’età di soli 23 anni, ad unirsi all’azienda di famiglia al fianco di suo zio Ferdinando, ultimo artigiano della sesta generazione Gismondi, con cui collabora strettamente sino al 2011. Così come il suo predecessore Francesco Battista, Massimo ha da sempre una naturale predisposizione per la gioielleria e sente il bisogno di avviare il suo business. Questo è il motivo per cui decide di lasciare l’azienda dello zio, di cui ancora oggi ha piena stima e rispetto. Questa separazione segna l’inizio della trasformazione dell’azienda verso un brand leader, riconosciuto a livello internazionale con boutiques in Portofino, Milano, St. Moritz e Londra. “ La nostra azienda vanta ora una serie di negozi in tutta Europa, così come una clientela internazionale. Questo è il motivo per cui ci impegniamo da sempre a mantenere la nostra tradizione così come a stare al passo con i nuovi trends e il gusto contemporaneo dei nostri clienti.” I commenti sono chiusi.
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